Introspezione

TESTO DI FALLOPPIO/MARCO STREGA

inizia, inizia...
Dopo lo straordinario successo del Povero Diavolo,
dal profondo delle trombe, dove ristagna la saliva.
Alla vostra sinistra, dopo un viaggio estenuante
durato tre mesi sotto il telaio di una bisarca proveniente da Bucarest,
col peso che supera il quintale, alla chitarra il Ciffo.
Dietro di lui, ad un certo punto, avanzando al passo dell'oca
con i pantaloni alla zuava, seguito da un manipolo di manichini
abbigliati con divise esclusivamente militari
come i soldatini Atlantic, da San Mauro, zio bambolino, al basso Allo.
Al centro, poiché lo spettacolo è importante,
con una bustina di nimesulide sempre appresso
nel caso sia colpito da tachicardia,
siccome punto nevralgico del nostro spettacolo,
anche stasera, particolarmente agitato,
da Bertolla con tensione, alla batteria in francese Flober.
Alla vostra destra, con le sembianze di un chierichetto a digiuno,
reduce da un Sabba celebrativo in memoria
del Cardinale Marcinkus, con scritto di Baget Bozzo
e dell'allegro burlone Tettamanzi,
anzi, tornato appositamente dalla periferia di Uberaba,
alla chitarra Marchino strega.
Infine, davanti e non didietro,
con il peso di 121 libbre,
il campione in carica della squadra suburbana di curling,
discepolo della congregazione per la rivalutazione
del ruolo del secondo portiere volante.
Allievo di sattolo, pigino e copparoni,
da Regio Parco, alla voce Falloppio. .

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